L’Oasi WWF Lago di Conza rappresenta una delle più estese aree umide della Campania e costituisce un’importante stazione di ristoro e riposo delle specie di uccelli che migrano tra Tirreno e Adriatico. L’area assume quindi un rilievo nazionale e sovranazionale
soprattutto per la variegata e popolosa avifauna che vi staziona o vi nidifica, durante le migrazioni tra il continente eurasiatico e l’Africa. Il perimetro dell’Oasi si può inserire nel sistema paesistico Sannitico-Lucano, ossia in quell’area di basse montagne che in generale non superano i 1.000 metri di quota, con un modellamento dolce, essendo costituite da calcari marnoso-arenacei miocenici. L’altezza media s. l. m. è di circa 420 m. Quando nel 1972 cominciarono i lavori di costruzione della diga, la vasta piana alluvionale dell’Ofanto era interessata da attività agricole e zootecniche, testimoniate tutt’oggi dai ruderi delle numerose case coloniche che ancora punteggiano il paesaggio dell’Oasi, e il bosco igrofilo costituito da Salici, Tamerici, Ontani e Pioppi vegetava nell’alveo di piena dell’Ofanto. Successivamente, con il forzato abbandono delle coltivazioni e con l’estrazione del materiale lapideo e terroso occorrente alla realizzazione della diga, si sono create vaste zone allagate che hanno favorito l’espansione della vegetazione igrofila, principalmente dei Salici e dei Pioppi, accompagnata dalla tipica vegetazione palustre di Canna comune, Tifa, ecc. Le sponde del lago sono invece caratterizzate dalla vegetazione tipica dei pascoli e, dove il calpestio dei bovini è stato interdetto, il prato naturale sta lentamente riprendendo spazio con centinaia di piante spontanee tipiche di questi ambienti, come la carota selvatica, la cicoria, il trifoglio e con un elevato numero di specie di orchidee. La presenza della diga provoca forti escursioni del livello del lago che portano il paesaggio ad essere estremamente mutevole.